Le ferite che possono migliorare con la terapia a pressione negativa (TPN) sono molte, ma non tutte.
La TPN presenta indicazioni e controindicazioni vincolanti e ne esistono diversi tipi. Inoltre, deve essere prescritta da un medico specialista e viene erogata dall'Azienda Sanitaria della propria regione.

Le ferite chirurgiche e le lesioni della pelle possono essere di molteplice forma e gravità, la possibilità di applicare la TPN dipende da caratteristiche ben precise.
Come anche la durata della TPN è più o meno lunga a seconda di come la ferita reagisce.
Le situazioni che possono richiedere la sospensione delle TPN sono molteplici.
Ci sono tre tipologie di TPN e sono:
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TPN standard:
Questa TPN consiste in un sistema multi-uso, composto da:
- un filler (medicazione), disponibile in diversi materiali e formati;
- un film adesivo in pellicola di poliuretano;
- tubi di drenaggio, disponibili in diverse varietà di misure e calibri a seconda delle medicazioni usate o delle ferite da trattare;
- una pompa di aspirazione che crea pressione negativa;
- un serbatoio (canister) in cui viene convogliato e accumulato l’essudato e i fluidi drenati dalla ferita.
La medicazione (o filler o materiale riempitivo) è costituita da schiuma, generalmente in poliuretano (anche nella versione con argento) o in alcol polivinilico, dotate di diversa porosità, resistenza alla trazione ecc., oppure da garza (solitamente addizionata ad agente antisettico).
La medicazione deve essere posizionata sulla parte lesionata e sigillata con il film adesivo trasparente, sul quale si pratica un’incisione alla quale viene fissato un capo del tubo di drenaggio, mentre l’altro capo viene connesso al canister installato nella pompa di aspirazione.
Questa, una volta azionata, crea il vuoto attraverso l’erogazione di pressione con valori compresi fra -200 mmHg e -25 mmHg, in base al tipo di apparecchiatura utilizzata e alla tolleranza del paziente.
La pressione può essere applicata in maniera continua o in modo intermittente.
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TPN con instillazione:
La TPN prevede un sistema che in misura controllata effettua l'instillazione di soluzioni isotoniche e/o prodotti antisettici e antibatterici direttamente sulla ferita.
L’instillazione della ferita è un processo controllato in cui le soluzioni topiche, una volta introdotte nel letto della ferita, rimangono in sede per un periodo definito prefissato, poi successivamente vengono aspirate usando una pressione negativa.
Il trattamento è erogato in modalità automatizzata attraverso la programmazione dei cicli di trattamento.
Questo consente di detergere ripetutamente le ferite senza bisogno di rimuovere la medicazione.
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TPN per addome aperto:
Consiste in un sistema riservato al trattamento della sindrome del compartimento addominale o per lesioni intestinali che portano alla formazione di fistole con fuoriuscita del liquido enterico.
Dopo laparotomia senza chiusura dell’addome per prima intenzione, il trattamento permette il contenimento dei visceri e di evitare danni traumatici o chimici (da liquido enterico).
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TPN monouso:
Consiste in un sistema chiuso, generalmente privo di canister, che comprende una unità per il sottovuoto dotata di batteria a pile che genera una pressione negativa pre-impostata collegata a una medicazione multistrato che assorbe l’essudato.
La durata del dispositivo monouso può variare, a seconda dei produttori, da 7 a 30 giorni e non può essere riutilizzato.
Il suo campo di applicazione è generalmente l’utilizzo sulle incisioni chiuse con l’intento di prevenire complicanze del sito chirurgico tra cui infezione, sieroma ecc. in alcune tipologie di lesioni chirurgiche, come specificato nel relativo documento regionale.
La TPN è erogata direttamente dall'Azienda Sanitaria di appartenenza su prescrizione del medico specialista che non necessariamente deve essere della stessa Azienda Sanitaria.
Il documento della Regione Emilia-Romagna offre una panoramica sulle indicazioni e controindicazioni della TPN e lo puoi scaricare e leggere con calma:
2023-guida-TPN.pdf.
Gli autori hanno fatto un bel lavoro, utile per il professionista e per il caregiver che ne vuole approfondire l'argomento.
