Il parto per il neonato è quel momento in cui si attivano quei meccanismo fisiologici che gli consentono di addattarsi a condizioni ambientali totalmente diverse da quelle che trovava all'interno del grembo materno. Dovrà iniziare a respirare da solo, l'ossigeno non gli arriverà più dalla circolazione che lo unisce alla madre tramite il cordone ombelicale.
Il clampaggio del cordone ombelicale è l'istante in cui iniziano una serie di cambiamenti fisiologici, rapidi e repentini, come aprire una porta su un mondo nuovo.
il clampaggio del cordone ombelicale stimola i chemorecettori aortici e carotidei del neonato, come conseguenza dell'abbassamento fisiologico del livello di O2 e l'aumento della CO2 e del pH.
Il clampaggio del cordone però non basta da solo.
L'espulsione del liquido amniotico dai polmoni, al momento della nascita il neonato espelle il liquido che, nella vita intrauterina si trovava nei polmoni, e all'interno degli stessi si crea una pressione negativa, che in modo meccanico porta il polmone all'espansione, e così il neonato inizia a fare il primo respiro. L'aria entra nel polmone, creando una pressione positiva che mantiene gli alveoli distesi, in questo modo il liquido rimasto nel polmone, entra nella circolazione linfatica. Già dal secondo respiro il polmone si riempie d'aria.
Il respiro è accompagnato dal pianto, che deve essere vigoroso per permettere una buona ventilazione, nel caso in cui non sia abbastanza vigoroso, verranno messe in pratica delle manovre, degli stimoli tattici specifici per stimolare la respirazione del neonato.
Altri elementi fondamentali per la respirazione sono:
- la produzione di surfattante: quella miscela di fosfolipidi e proteine che viene secreta dalle cellule alveolari (tipo II) a partire dalla settimana 24 di gestazione.
- la muscolatura toracica
- il flusso polmonare (che subisce un'importante modifica nel momento del parto)
Durante la vita intrauterina il cuore è formato da 4 camere: 2 atri e 2 ventricoli e valvole, ma siccome durante la vita nel grembo materno, l'ossigeno arriva al feto attraverso il cordone ombelicale, non è necessaria la circolazione polmonare. Per questo motivo nel cuore del feto sono presenti il forame ovale (situato tra atrio destro e atrio sinistro) ed il dotto arterioso, che collega l'aorta all'arteria polmonare.
Il sangue ricco di ossigeno, va nella vena cava inferiore del feto attraverso il cordone che lo unisce con la madre. La vena cava riceve anche il sangue poco ossigenato del feto. Sia il sangue ossigenato che non dall'atrio destro passa a quello sinistro attraverso il forame ovale. Dall'atrio sinistro va al ventricolo sinistro e poi fluisce nell'aorta. Dall'aorta il sangue va in tutto il corpicino del feto. Il sangue rimanente nell'atrio destro, va nel ventricolo e poi dovrebbe essere spinto nel''arteria polmonare e poi ai polmoni. Siccome i polmoni non sono funzionanti nella vita fetale, il sangue refluisce nell'arteria polmonare, poi nell'aorta e in fine torna nel circolo sistemico.
Alla nascita: il dotto arterioso ed il forame ovale si chiudono e, il sangue povero di ossigeno anzi che fluire nell'arteria polmonare và nei polmoni per ossigenarsi.
Il valore normale della frequenza cardiaca del neonato è molto variabile tra i 90 bpm e i 180 bpm.
La frequenza respiratoria è tra 40 e 60 atti respiratori al minuto.
La pressione arteriosa sistolica tra 60-90 mmHg mentre la pressione diastolica oscilla tra i 20 e 60 mmHg.
La temperatura corporea si aggira intorno ai 36.5-37.5 °C.
Lo sbalzo termico che vive il neonato nel momento del parto è rilevante, anche perchè non è in grado di auto regolarsi. Per questo motivo è molto importante che sia fatto il primo contatto pelle a pelle con la madre. Quando questo contatto non è possibile, vengono fatti una serie di interventi per evitare che il neonato disperda eccessivo calore.
Lo score o indice di APGAR:
ideato da Virginia Apgar nel 1952, è utilizzato per valutare, attraverso 5 parametri, l'adattamento del neonato alla vita extrauterina. I parametri su cui si basa sono:
la frequenza cardiaca,
la respirazione,
il tono muscolare,
i riflessi,
il colore della pelle.
Questi parametri sono valutati con un punteggio da 0 a 2 e questo test viene effettuato a 1, 5 e 10 minuti dopo il parto. Il punteggio ottimale è compreso tra 7 e 10, se invece è inferiore a 4 è necessario l'intervento del medico.
Spesso i genitori si concentrano su due dati il peso e l'altezza, anche questi hanno range fisiologici molto vari.
Per la valutazione del peso del neonato viene considerato il sesso del neonato, se è primogenito o non. Il peso fisiologico è circa 3,2 kg per le femmine e 3,5 kg per i maschi. La lunghezza del neonato a termine è circa di 50 cm e la circonferenza cranica è di 34 cm.
I bambini che alla nascita superano i 4kg vengono detti macrosomici. Se il peso è meno di 2,5 kg è basso ed è considerato molto basso se meno di 1,5 kg, condizione che di solito si osserva nei neonati che nascono nel periodo pretermine.
Dopo la nascita, si nota un calo ponderale nel bambino, ma è del tutto fisiologico, secondario alla perdita del meconico e di liquidi, e al carenza calorica dei primi 2-3 giorni. Di solito, il calo ponderale corrisponde all'8-10% del peso del neonato. Questo peso viene recuperto entro il settimo giorno di vita, o comunque entro 2 settimane.
Il neonato quando inizia a crescere aumenterà anche 125-200g a settimana. Per quanto riguarda l'altezza invece, di solito arriva a 75cm entro l'anno e raggiunge 1 metro a 4 anni. Queste sono misure di riferimento, che sono variabili da bimbo a bimbo.
Bibliografia:
"Infermieristica in area materno-infantile" autori: Giovanna Marchioni, Simonetta Salerno, Sandra Scalorbi, Paola Quarella. Casa editrice: Mc Graw Hill (2014) acquistabile su Amazon a questo link.