Le fibre di carbonio nella chirurgia vertebrale: innovazioni, vantaggi e prospettive future

La chirurgia vertebrale rappresenta un settore in costante evoluzione e di recente ho partecipato al corso teorico-pratico  per personale di sala operatoria, tenutosi presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR) di Bologna il 16 e 17 maggio. La chirurgia vertebrale affronta una vasta gamma di patologie che includono malattie degenerative, deformità, traumi e tumori spinali e l'obiettivo primario di questi interventi è ripristinare la stabilità, alleviare il dolore e migliorare la funzionalità neurologica.

Per decenni, il titanio è stato il materiale di riferimento per gli impianti spinali, apprezzato per la sua eccellente robustezza e biocompatibilità. Tuttavia, nonostante i suoi indubbi vantaggi, gli impianti metallici presentano alcune limitazioni significative per le patologie oncologiche.

Tutti gli impianti in leghe metalliche vanno incontro a due problemi, l'imaging diagnostico post-operatorio e non consentono una elevata precisione in un eventuale radioterapia, elementi indispensabili nella valutazione delle malattie tumorali.

In questo contesto, le fibre di carbonio e i loro compositi, in particolare il PEEK rinforzato con fibre di carbonio (CF-PEEK, Carbon Fiber Reinforced Polyether Ether Ketone), stanno emergendo come una soluzione all'avanguardia. Questi materiali innovativi offrono un equilibrio unico di proprietà meccaniche, biocompatibilità e, soprattutto, radiotrasparenza, che li rende particolarmente vantaggiosi in scenari clinici dove la visualizzazione chiara dei tessuti circostanti e la precisione della radioterapia sono fondamentali.

L'adozione del CF-PEEK promette di superare molte delle sfide poste dagli impianti metallici, aprendo nuove possibilità per la gestione ottimale dei pazienti.

Cosa sono i compositi CF-PEEK e cosa li differenzia dal titanio?

Le fibre di carbonio sono filamenti sottilissimi di carbonio. Da sole, sono resistenti ma non molto elastiche, quindi per renderle più adatte agli impianti, vengono combinate con il PEEK, una plastica speciale, noto per essere molto stabile, resistente al calore e ben tollerato dal corpo.

Unendo PEEK e fibre di carbonio, si ottiene il CF-PEEK, un materiale che è sia forte (grazie alle fibre) che flessibile (grazie al PEEK). Questo permette di creare impianti con una resistenza e una rigidità "su misura", ideali per la colonna vertebrale, dove serve un equilibrio tra robustezza e un'interazione più naturale con l'osso.

Questi materiali vengono spesso prodotti con tecniche come lo stampaggio a iniezione, che permette di creare forme complesse e resistenti.

Un grande vantaggio del CF-PEEK è che la sua elasticità è molto simile a quella dell'osso umano, mentre, il titanio è molto più rigido. Questa differenza è importante perché un impianto troppo rigido (come il titanio) può "rubare" il carico all'osso circostante, indebolendolo nel tempo (fenomeno chiamato "stress shielding").

Il CF-PEEK, essendo più simile all'osso, distribuisce il carico in modo più naturale, aiutando l'osso a rimanere forte e favorendo una migliore fusione. Studi hanno mostrato che gli impianti in PEEK hanno meno problemi di "cedimento" (l'impianto che affonda nell'osso) rispetto al titanio.

Gli impianti in fibra di carbonio sono molto ben accettati dal corpo e non causano forti reazioni immunitarie, infiammazioni o rigetto, che a volte possono accadere con i metalli. La fibra di carbonio può anche legarsi direttamente all'osso e favorire la produzione di collagene e la formazione di nuovi vasi sanguigni, aiutando la guarigione e l'integrazione dell'impianto nel tempo.

La radiotrasparenza è il punto forte del CF-PEEK. A differenza del titanio, che crea "ombre" o artefatti nelle TAC e risonanze magnetiche, gli impianti in CF-PEEK sono quasi invisibili. Questo significa che i medici possono vedere chiaramente l'area operata, il che è fondamentale per:

  • Monitoraggio post-operatorio: Identificare precocemente eventuali problemi o la ricomparsa di tumori.1
  • Radioterapia: Pianificare e somministrare i raggi in modo molto più preciso, proteggendo i tessuti sani vicini (come il midollo spinale) e aumentando l'efficacia contro il tumore.1

Studi hanno dimostrato una riduzione significativa degli artefatti con il CF-PEEK rispetto al titanio, sia in modelli che nei pazienti.

Usi clinici degli impianti in fibra di carbonio

I compositi CF-PEEK sono usati per creare vari tipi di impianti per la colonna vertebrale, come viti, barre e gabbie (usate per la fusione ossea). Alcune aziende specializzate offrono sistemi completi con questi materiali, dimostrando la loro versatilità in diverse procedure chirurgiche.

L'uso di viti e barre in fibra di carbonio è in aumento per i pazienti con tumori alla colonna vertebrale perché gli impianti in metallo possono disturbare la radioterapia e rendere difficile il monitoraggio dei tumori, mentre il CF-PEEK, essendo radiotrasparente, permette di stabilizzare la colonna e, allo stesso tempo, di pianificare e somministrare la radioterapia con grande precisione, migliorando il controllo del tumore e riducendo i danni ai tessuti sani.

Anche se il CF-PEEK è stato studiato molto per i tumori, sta mostrando risultati promettenti anche per le malattie degenerative della colonna che richiedono fusione.

Uno studio pubblicato su Pubmed ha mostrato un alto tasso di successo nella fusione ossea (98.6%) con impianti in CF-PEEK, simile a quello ottenuto con i metalli, e un miglioramento significativo del dolore e della funzionalità dei pazienti.12 Servono ancora studi più ampi, ma i primi risultati sono incoraggianti.

La capacità del CF-PEEK di essere ben visibile nelle immagini può aiutare le tecniche chirurgiche mini-invasive che riducono il trauma per il paziente, il sanguinamento e il dolore, accelerando il recupero. La chiarezza delle immagini con il CF-PEEK facilita il posizionamento preciso degli impianti in queste procedure delicate.

Vantaggi per il paziente

Gli impianti in metallo rendono difficile vedere la colonna vertebrale dopo l'intervento a causa degli artefatti, ritardando la scoperta di problemi o di recidive tumorali. Il CF-PEEK, essendo quasi invisibile, offre immagini molto più chiare, permettendo ai medici di monitorare meglio la guarigione, la fusione ossea e l'eventuale ricomparsa di malattie.

Gli impianti in metallo possono alterare la dose di radiazioni durante la radioterapia, rendendo il trattamento più difficoltoso. Il CF-PEEK, invece, permette una pianificazione e una somministrazione della radioterapia molto più precise, riducendo le aree di sovradosaggio o sottodosaggio e proteggendo meglio il midollo spinale e altri organi vitali.

Come detto, il CF-PEEK ha un'elasticità simile a quella dell'osso, per cui l'osso intorno all'impianto continua a ricevere il carico meccanico necessario per rimanere forte, riducendo il rischio di indebolimento (stress shielding) e favorendo una fusione ossea più solida e duratura.9

Diversi studi hanno dimostrato che gli impianti in CF-PEEK hanno un profilo di sicurezza simile a quello degli impianti in titanio. Le complicanze legate all'impianto, come la rottura o l'allentamento delle viti, sono simili per entrambi i materiali, rassicurando i medici sulla loro affidabilità a lungo termine.

Per concludere

L'adozione di impianti in carbonio, pur essendo questi radiotrasparenti e dotati di viti con un leggero rivestimento in titanio così da permettere di essere viste, non altera in alcun modo le procedure assistenziali per l'infermiere né la precisione dei movimenti che il paziente è chiamato a eseguire. L'attenzione e la delicatezza nell'assistenza rimangono invariate.

Gli impianti che devono supportare o sostituire le strutture ossee spesso sono pensati per le caratteristiche strutturali a cui devono sopprire, nel caso della fibra di carbonio la leggerezza diventa un elemento che potrebbe migliorare la qualità della vità rispetto alle leghe metalliche.

Riferimenti

  1. https://www2.uibk.ac.at/downloads/trans/publik/guidi.pdf
  2. https://firstmold.com/it/guides/peek-plastic/
  3. https://digitalcommons.library.tmc.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=3442&context=uthgsbs_docs
  4. https://jss.amegroups.org/article/view/6421/html
  5. https://digitalcommons.library.tmc.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=3442&context=uthgsbs_docs
  6. https://bohrium.dp.tech/paper/arxiv/37382293
  7. https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11883982/
  8. https://hyprevention.com/wordpress/wp-content/uploads/2023/02/ask-the-experts-part-3-peek-material-and-spinal-implants.pdf
  9. https://www.nitprocomposites.com/blog/long-term-local-effects-of-carbon-fiber-in-orthopedic-surgery
  10. https://www.icotec-medical.com/en-us/blackarmor/
  11. https://academic.oup.com/jscr/article/2025/2/rjaf065/8042059
  12. https://jss.amegroups.org/article/view/6421/html
  13. https://www.genesismedicalplastics.com/markets-and-applications/peek-vs-titanium-which-best-medical-applications/
  14. https://www.adventhealth.com/blog/spine-surgery-advancements-improve-quality-life-cancer-patients
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