Per i bambini avere un'infezione all'orecchio non è cosa rara. Capita spesso, infatti, che il raffreddore causi un'esposizione ai batteri portando a manifestazioni di otite.
La maggior parte delle volte, però, l'otite non rappresenta un grosso problema e guarisce autonomamente nel giro di pochi giorni. Si parla in genere da un minimo di 3 a un massimo di 7 giorni.
L'otite media acuta nei bambini è frequente soprattutto durante l'età pediatrica: basti pensare che le stime ci parlano di oltre 6 bambini su 10 che sono stati colpiti dall'infezione prima dei 3 anni.
I bambini in quell’età, infatti, frequentano spesso gli asili, luoghi dove potenzialmente sono più esposti a virus.
Un tempo era molto frequente curare la patologia con la prescrizione di antibiotici. Oggi, per fortuna, sappiamo che gran parte delle otiti si deve a infezioni da virus contro i quali gli antibiotici non hanno grande efficacia.
Uno studio recente pubblicato su Cochrane Library ha analizzato l'uso di antibiotici su bambini con otite media acuta (OMA) nei Paesi ad alto reddito.
La ricerca sul rapporto tra gli antibiotici e l’otite acuta media nei bambini
La ricerca ha mostrato come su 14 bambini trattati con gli antibiotici, uno ha manifestato reazioni come vomito, diarrea ed eruzione cutanea che non si sarebbero presentate senza la somministrazione di questi medicinali.
L'obiettivo della ricerca, tra tutti, è quindi anche quello di valutare caso per caso la necessità di prescrivere antibiotici nel caso di otiti, specie se di lieve entità.
L'otite è in sostanza un'infezione acuta dell'orecchio molto frequente nell'infanzia. Tra i sintomi troviamo:
- febbre
- irritabilità
- disturbi del sonno
- problemi di alimentazione.
I ricercatori hanno cercato degli studi da analizzare per capire meglio se e in che misura gli antibiotici sono effettivamente validi nell'alleviare i sintomi dell'otite nei bambini.
Gli esperti hanno quindi confrontato:
- antibiotici con placebo
- antibiotici immediati con osservazione in attesa di somministrazioni.
I risultati dello studio
Nel primo caso, gli esperti hanno preso in esame 13 studi su 3.401 bambini e 3.938 casi di OMA in Paesi ad alto reddito.
Ciò che ne è emerso è che gli antibiotici non hanno ridotto il numero dei bambini con dolore nelle 24 ore rispetto al placebo. Hanno però ridotto di poco il numero di bambini con perforazione del timpano e OMA nell'orecchio inizialmente non affetto.
Dalla revisione, quindi, emerge che gli antibiotici non hanno alcun effetto sul dolore nelle prime 24 ore, ma possono alleviarlo leggermente solo nei giorni successivi, quando un bambino in genere sta già meglio.
Nel secondo caso, invece, gli esperti hanno preso in considerazione 6 studi condotti su 1.556 bambini. Questa volta il risultato delle analisi suggerisce che gli antibiotici immediati possono determinare una riduzione del dolore in due o tre giorni, ma aumentano il rischio di vomito, diarrea ed eruzione cutanea.
Antibiotico sì o antibiotico no?
La domanda, quindi, è: l'otite va o non va curata con gli antibiotici?
Di certo sarà sempre il medico a decidere il trattamento più adeguato per ogni singolo caso. Ciò che lo studio però dimostra è che nella gran parte dei casi la somministrazione degli antibiotici non ha molti vantaggi né sulla durata della malattia né sull'alleviare i sintomi in breve tempo.
L'uso di questi medicinali, quindi, andrebbe sempre ponderato e valutato eventualmente in casi più gravi.
Foto di Sasin Tipchai da Pixabay