Delirium e gestione infermieristica

Anziano residenza

Il delirium del paziente è stato un argomento discusso in occasione del 19° Congresso Nazionale ANIMO  che si è tenuto al Palacongressi di Rimini l'11 e il 12 maggio.

Il primo intervento è stato tenuto da Paola Gnerre e Marianna Guardia dal titolo "Il Sig Mario si sta disorientando: pensiamo al delirium? Come lo gestiamo?" . Successivamente, Daniele Bergamo ne ha parlato presentando uno studio sull'efficacia di un'iniziativa di prevenzione del delirio in un'unità di neuroscienze ospedaliera.

Inizialmente è stato introdotto e definito il delirium come una patologia acuta, frequente e altamente sottostimata che a volte dura pochi giorni ma potrebbe persistere anche per un periodo più lungo. 

I pazienti anziani sono i più colpiti dalla patalogia che è caratterizzata da un'alterazione dello stato mentale, comportamentale e/o emotivo.

 Il delirium solitamente si manifesta con:

  • Agitazione
  • Sopore
  • Aggressività

Nelle SDO (Scheda Dimissione ospedaliera), il delirium compare solo nell’1,5 % dei casi ma alcuni studi riportano che il numero di pazienti arriva fino al 30-40% dei pazienti ospedalizzati. 

A cosa è dovuto questo gap e perchè rimane così all’oscuro come disturbo?

In primo luogo perchè spesso viene definito con molteplici termini rispetto a “delirium” e questo non semplifica il raggruppamento delle statistiche.

Inoltre, spesso capita di confondere il delirium con altre condizioni cliniche perché si manifesta con differenti modalità che in alcuni casi rende difficile l'identificazione della patologia.

Le modalità con cui si manifesta il delirium sono:

  • Ipoattiva
  • Iperattiva
  • Mista
  • Non classificabile 
  • Forma notturna 
  • Delirium persistente

Al contrario di quello che si può pensare, la forma ipoattiva è più frequente di quella iperattiva. 

Prevenzione del delirium

Daniele Bergamo ha presentato lo studio 'Effectiveness of a Delirium Prevention Initiative on an Inpatient Neuroscience Unit', in cui afferma che il delirium è importante da diagnosticare perchè può essere prevenuto in un caso su tre con semplici e specifici interventi.

Inoltre, il delirium prolunga il tempo di degenza dei pazienti quindi va identificato, trattato e ancora meglio prevenuto.

La gestione del deliurm  

Inizialmente sono tre gli obbiettivi principali nella gestione del delirium:

  1. Sicurezza del paziente;
  2. Riconoscimento delle cause;
  3. Ottimizzazione del trattamento con terapia non farmacologiche ma interventi ambientali.

Interventi ambientali:

  • Buona illuminazione;
  • Favorire l’orientamento;
  • Evitare rumori improvvisi e fastidiosi; 
  • Lasciare facilmente accessibile il campanello di chiamata alla persona.

Interventi mirati all'assistito:

  • Trattare il dolore,
  • Garantire una buona alimentazione e idratazione;
  • Informare ed educare la famiglia o il caregiver;
  • Supportare l'orientamento della persona:
    • Posizionare un orologio e un calendario nella degenza;
    • Dare una bevanda calda prima di dormire;
    • Identificare con una scritta il bagno.

Infine, nell'intervento si è parlato anche della Medicina complementare e dei possibili nuovi orizzonti, evidenziandone i benefici futuri. 

Le tipologie di medicina complementare presentate sono state:

  • Musicoterapia;
  • Aromaterapia;
  • Doll therapy,
  • Attività montessoriane, con lo scopo di fornire un miglioramento della qualità del tempo e dell'organizzazione giornaliera.

I relatori hanno fornito spunti ed evidenze particolarmente utili nella gestione del delirium, facendo anche riflettere su quanto le accortezze più sottili siano di grande importanza nell'assistenza infermieristica.

Mi ha colpito molto l'effetto preventivo costituito da piccoli gesti quotidiani, come una camomilla al paziente prima di dormire, tenere basse le luci per più tempo possibile, ridurre al minimo qualsiasi rumore fastidioso durante la notte.

Oppure, effettuare piccole modifiche come un orologio e un calendario nella stanza di degenza.

Queste sono solo alcune delle piccole azioni che portano a grandi miglioramenti nella vita dei pazienti ospedalizzati. 

Foto di Jsme MILA

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