Arresto Cardiaco: un'analisi dettagliata, l'approccio dell'infermiere 118 e le procedure salvavita effettuate

arresto cardiaco

Per arresto cardiaco si intende la cessazione completa della funzione meccanica di pompa del cuore nel paziente adulto, con conseguente arresto della circolazione sistemica, dovuta a insorgenza improvvisa di aritmia ventricolare maligna (fibrillazione ventricolare / tachicardia ventricolare senza polso - 25% dei casi). (1)

Ritmi cardiaci non patologici (perfino il ritmo sinusale) possono essere presenti nelle fasi iniziali di un arresto cardiaco, nel caso ad esempio di una embolia polmonare massiva o di una importante perdita ematica.

In mancanza di una adeguata correzione delle cause alla base dell’arresto cardiocircolatorio si verifica in breve tempo una condizione di ipossia cardiaca che a sua volta favorisce la comparsa di aritmie sempre più disorganizzate. (2)

L'arresto cardiaco, un evento critico, richiede una trattazione approfondita per comprendere appieno il complesso insieme di azioni che gli infermieri del 118 devono intraprendere per massimizzare le probabilità di sopravvivenza del paziente.

La Catena di Sopravvivenza

La sopravvivenza in caso di arresto cardiaco dipende dalla realizzazione della corretta sequenza di una serie di interventi.

La metafora della “catena della sopravvivenza” esprime in modo sintetico e facilmente memorizzabile l’approccio universalmente riconosciuto all’arresto cardiaco, sottolineando l’importanza della sequenza e della precocità̀ degli interventi salvavita.

La catena della sopravvivenza è formata da quattro anelli o fasi concatenati tra loro. La mancata attuazione di una delle fasi porta inevitabilmente all’interruzione della catena riducendo in modo drastico le possibilità di portare a termine con esito positivo il soccorso.

  1. Il primo anello della catena è costituito dal precoce riconoscimento dell’arresto cardiocircolatorio o delle sue condizioni predisponenti e dall’immediato allertamento del sistema di emergenza.

  2. Il secondo anello è costituito dalle manovre di rianimazione cardiopolmonare, che consentono di guadagnare tempo in attesa dell’arrivo sul posto del defibrillatore e del supporto avanzato.

  3. Il terzo anello è costituito dalla defibrillazione precoce, che consente di interrompere le aritmie (FV/TV) eventualmente responsabili dell’arresto.

  4. Il quarto anello è rappresentato dalla gestione del post arresto, determinante per consentire la ripresa di una adeguata qualità della vita. (2)

N.B. Ricorda, in caso di sospetto arresto, di allertare immediatamente i soccorsi per permettere all’equipe medica di salvaguardare la vita al paziente in maniera ottimale.

Valutazione della Situazione

Una volta che l'allarme è stato ricevuto, l'equipe medica si sposta velocemente verso la posizione segnalata portando con sé l'attrezzatura necessaria per affrontare l'arresto cardiaco.

Questo può includere un defibrillatore, farmaci salvavita, dispositivi di supporto delle vie aeree e altre risorse vitali.

Prima di avviare le operazioni di soccorso, è imperativo condurre una valutazione accurata per individuare eventuali rischi ambientali, quali fuoco, gas infiammabili o tossici, cavi elettrici scoperti, al fine di garantire che il soccorso si svolga in condizioni di sicurezza ottimali sia per la vittima che per il soccorritore.

Se non vi è alcun pericolo ambientale immediato, è fondamentale prestare assistenza direttamente sul luogo dell'evento, evitando spostamenti della vittima.

Inoltre, è importante sottolineare che l'uso del defibrillatore non è sicuro in presenza di cute bagnata del paziente o se c'è contatto con acqua, sia essa a contatto con il paziente o con il defibrillatore stesso.

Tale cautela si basa sulla necessità di garantire un ambiente asciutto per preservare l'efficacia dell'intervento di defibrillazione e minimizzare i rischi associati all'uso di dispositivi elettrici in presenza di umidità.

Rianimazione Cardiopolmonare (RCP)

La sequenza del BLS-D è rappresentata da una serie di azioni che, al fine di permettere una facile memorizzazione a tutti, vengono indicate con le lettere A B C D:

  • A (Airway): Valutazione della coscienza e apertura delle vie aeree
  • B (Breath): Valutazione del respiro
  • C (Circulation): Sostegno del circolo (massaggio cardiaco e ventilazioni) - D (Defibrillation): Valutazione del ritmo e defibrillazione

Le prime valutazioni sono eseguite dal personale infermieristico mentre, la diagnosi del ritmo con il DAE è eseguita dal defibrillatore. Affinché il soccorso di una vittima di arresto cardiaco abbia il massimo delle possibilità̀ di successo è indispensabile seguire scrupolosamente la sequenza di azioni riassunta nell’algoritmo su indicato.

  1. Pervalutare lo stato di coscienza di un soggetto, lo si chiama ad alta voce scuotendolo per le spalle, utilizzando quindi sia la sollecitazione vocale che tattile.

    • Se risponde lo si lascia nella posizione in cui lo si è trovato (a meno che non si trovi in una situazione di pericolo), si valutano i suoi disturbi ed eventualmente si chiama aiuto.
    • Se non risponde, si pone la vittima in posizione supina allineando gli arti parallelamente al corpo, si verifica che sia su un piano rigido e si scopre il torace. (2) A questo punto si proseguirà con l’apertura delle vie aeree attraverso la manovra di iperestensione del capo e il consequenziale sollevamento del mento per permettere all’infermiere l’inserimento della cannula orofaringea o di Guedel al fine di mantenere la pervietà delle vie aeree.
  1. Per la valutazione del respiro si seguirà la manovra GAS (Guardare possibili movimenti del torace, Ascoltare possibili rumori respiratori e Sentire la fuoriuscita di aria dalla bocca).

  2. Ricerca di segni di circolo da effettuarsi tramite la ricerca del solo polso carotideo.

  3. La valutazione del ritmo e l’eventuale defibrillazione potranno essere effettuate tramite l’ausilio di uno strumento chiamato defibrillatore. Questo è un apparecchio in grado di riconoscere automaticamente la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare e di defibrillare su comando effettuando quindi una diagnosi automatica. (3)

Accertato l’arresto cardiaco, l’infermiere e il suo team inizieranno la RCP. Questa, risulta fondamentale al fine di sostenere il circolo durante l’arresto cardiaco.

Eseguendo questa manovra in modo ritmico si crea un circolo artificiale che permette il trasporto di ossigeno ai tessuti e ritardando quindi il danno anossico cerebrale.

Il massaggio cardiaco dovrà essere effettuato rispettando alcune importanti indicazioni: lo sterno dovrà essere abbassato di 4-5 cm; la manovra dovrà essere ripetuta con una frequenza di 100-120 compressioni al minuto e queste ultime dovranno essere alternate a delle ventilazioni (30 compressioni e 2 ventilazioni per ciclo – 5 cicli corrispondono a due minuti di RCP), che verranno garantite attraverso il pallone Ambu, collegato direttamente all’ossigeno.

Dopo aver posizionato il defibrillatore e le relative placche, verrà valutato se il ritmo del paziente risulta defibrillabile o meno permettendo quindi all’infermiere di erogare una scarica elettrica controllata al fine di ripristinare il regolare ritmo cardiaco del paziente e quindi la sua coscienza.

Per l’infermiere, successivamente al posizionamento del defibrillatore, è indispensabile apporre un accesso venoso di grande calibro permettendo quindi l’importantissima somministrazione di Adrenalina ogni 3-5 minuti ma continuando a garantire al tempo stesso, in collaborazione con il team, le compressioni toraciche.

Trasporto in Ospedale

Una volta stabilizzato il paziente, gli infermieri del 118 coordinano il trasporto in ospedale.

La comunicazione efficace con il personale ospedaliero, effettuato tramite la C.O., è essenziale per garantire un passaggio senza intoppi e una idonea continuità nelle cure al fine di massimizzare le possibilità di sopravvivenza senza danni neurologici.

Questa fase conclude il ciclo della catena di sopravvivenza, preparando il paziente per cure specialistiche in ambiente ospedaliero.

Conclusioni

In conclusione, come abbiamo potuto vedere, l'arresto cardiaco è un evento che richiede un approccio integrato e specializzato.

Gli infermieri del servizio di emergenza 118 emergono come figure chiave in questa catena di sopravvivenza, fornendo competenze avanzate e risposte immediate.

L'addestramento continuo, la ricerca e la collaborazione interprofessionale sono cruciali per migliorare costantemente l'efficacia degli interventi e, di conseguenza, le prospettive di sopravvivenza dei pazienti colpiti da arresto cardiaco.

Bibliografia

  • Arresto Cardiaco Improvviso nel Paziente Adulto [Sezione di libro] / aut. Fedele Clemente Pietro Distratis, Rita Lazzaro, Stefano Speciale // Medicina di emergenza e di pronto soccorso / aut. libro Balzanelli Mario G.. - [s.l.] : Edra S.p.a., 2022. - Vol. Quarta Edizione.
  • Manuale di rianimazione cardio-polmonare di base e defibrillazione nell’adulto [Libro] / aut. Pier Sergio Saba Natale Daniele Brunetti, Domenico Di Clemente, Antonello Ganau, Giuseppe Nusdeo, Stefania Piga, Silvio Romano, Giancarlo Roscio, Maurizio Santomauro. - Roma : Società Italiana di Cardiologia, 2017.
  • Arresto cardiaco o Morte Improvvisa [Online]/aut. Salute Ministero della. (LINK)

 

Foto di JamesRein da Pixabay

Pin It
Accedi per commentare