La fobia è una manifestazione psicopatologica e indica un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi limitare l'autonomia del soggetto.
Il sintomo principale di questo disturbo è l'irrefrenabile desiderio di evitare l'oggetto o il luogo che incute timore; il fobico tende a fuggire da quelle rappresentazioni che creano in lui un senso di angoscia.
La nosofobia è una particolare tipologia di fobia, cioè la paura della malattia. La persona con nosofobia ha una paura immotivata di poter contrarre una certa malattia, diversamente dall'ipocondria in cui la persona ha paura di contrarre varie malattie.
Il nosofobico nel quotidiano svolge una vita tranquilla, il problema sussiste quando la malattia di cui ha la fobia viene nominata, che sia in tv o in una discussione tra estranei e a questo punto scatta la crisi fobica caratterizzata da un attacco di ansia acuta molto forte.
Ma a lungo andare la paura della malattia peggiora la qualità della vita, e costringe soggetto a combattere costantemente con paure che possono minare la sua stabilità emotiva e psicologica.
A differenza del soggetto ipocondriaco che si rivolge ai dottori per qualsiasi problema, il paziente nosofobico evita accuratamente qualsiasi interazione con medici o dottori.
L’ipocondria, invece, è una malattia che conoscono tutti, infatti il soggetto ipocondriaco ha continuamente la certezza di avere una malattia, anche se nella realtà non esiste.
La persona ipocondriaca è altamente suggestionabile, infatti, qualsiasi percezione può mutare la paura, i sintomi percepiti e le cause della malattia; per esempio può percepire le normali vertigini, come un sintomo di un tumore cerebrale, un’infiammazione del cavo orale, come un cancro alla faringe, e un semplice mal di pancia causata da un eccesso di cibo, come un’infezione del tratto intestinale.
Solitamente, il soggetto affetto da ipocondria, oltre ad avere paura di avere o sviluppare una determinata patologia, è affetto anche dalla paura di morire.
Quando la persona ipocondriaca si reca dal medico non gli basterà la sua anamnesi, ma la persona stessa si impersonificherà nel medico facendosi prescrivere una moltitudine di visite e indagini diagnostiche specialistiche.
Questo comportamento è dannoso per la persona, che è costantemente preoccupata e ansiosa, oltre che essere molto dispendioso economicamente.
Nell'ipocondria la paura è cronica, la persona prova sempre una certa paura e ogni sensazione somatica la vive in modo pessimistico, ha paura di ogni genere di malattia in base alle sensazioni somatiche momentanee.
Quindi la prima differenza tra nosofobia e ipocondria è il soggetto della paura. Nella nosofobia si tratta di un'unica malattia, nell'ipocondria di più malattie.
Una seconda differenza è la frequenza della paura perchè nell'ipocondria la paura è costante mentre nella nosofobia la paura è molto forte e acuta quando viene trattata quella specifica malattia.
I sintomi fisici che possiamo riscontrare nei soggetti ipocondriaci e patofobici sono molto simili, infatti le due emozioni che accomunano queste patologie sono la paura e l’ansia che possono generare :
- sudorazione eccessiva
- respirazione veloce e superficiale
- insonnia e difficoltà ad addormentarsi
- tachicardia
- nausea
- appetito scarso
- problemi gastrointestinali
- vertigini
Per concludere, è interessante ricordare la teoria umorale di Ippocrate in cui afferma che i soggetti ipocondriaci sono soggetti malinconici con un eccesso di bile nera.
Solitamente sono individui pessimisti, insicuri e fortemente ansiosi e il modo migliore per diminuire la malinconia è aumentare l’ottimismo e la positività.
Bisogna diminuire gli ormoni dello stress, come il cortisolo e l’adrenalina, aumentando gli ormoni della felicità, come la serotonina e la dopamina.