Il tirocinio come affrontarlo? parola d'ordine, pianificare

Pin It

injection 957260 640Il tirocinio è diverso per ogni studente, lo stesso posto può essere un'esperienza esaltante o deludente, questo dipende da tanti fattori, alcuni possono essere legati al lato umano, altri all'aspetto organizzativo di pianificazione.

Le strutture ospedaliere responsabili cercano di pianificare preparando dei tutor, ma anche lo studente si può preparare cercando di pianificare la propria esperienza di tirocinio, ad esempio:

L'ambiente di lavoro spesso è frenetico e a seconda delle giornate non c'è tempo per guardare in faccia i colleghi e quindi l'attenzione che lo studente riceve è minima.

La prima cosa che uno studente può fare è avere un quaderno o un block-notes piccolo, tascabile dove poter scrivere le centinaia di informazioni che si ricevono.

La struttura di un reparto con prima la si identifica, con prima si diventa autonomi, la prima presentazione è spesso molto veloce, ma questo non evita che in autonomia si faccia un giro per rivedere i locali dove sono i materiali, una volta o due...non tutti i giorni.

L'organizzazione delle camere, magazzini, depositi e farmacia è simile fra i diversi reparti che incontrerai, se ci sono difficoltà di memorizzazione farsi uno schema o un disegno è utile per ripassare a casa.

La farmacia e il deposito dei farmaci potrebbe essere la parte più impegnativa, però chiedi di mettere via i farmaci e controlla come vengono riposti , di solito in ordine alfabetico e sono suddivisi, per OS, im, ev, flebo da una parte e presidi da un altra parte, avendo uno schema memorizzalerai meglio.

Ricordati o scriviti quali farmaci sono ad uso frequente e quali vanno in frigorifero, nel dubbio, controlla il frigorifero dei farmaci, ci sono farmaci diversi a seconda del reparto.

Sei studente e non puoi sapere tutto, ma un conto è chiedere di un farmaco che non viene mai utilizzato in reparto, un conto è chiedere dove sta il farmaco usato tutti i giorni più volte al giorno, sono situazioni da evitare.

L'attività di reparto ha uno schema chiamato in diversi modi a seconda del modello organizzativo, chiedilo al coordinatore e non dimenticarlo potrebbe tenerci molto, non cambia ogni giorno, anche questa è un'informazione da ricordare e se ci sono troppe cose ricorda sempre che... scrivere aiuta.

La differenza fra lo studente che sa dove sono le cose e i locali e quello che non lo sa è evidente, quando viene detto di andare a prendere del materiale o a vedere una tecnica che si fa in un ambulatorio, evitare di chiedere il classico... dove!!!

Si evitano figure imbarazzanti.

In generale è necessario pensare che non si è più in un ambiente scolastico,  si entra in un posto di lavoro dove tantissime attività sono ripetitive forse l'80% se non il 90, però ci sono delle tecniche che sono meno frequenti, se possibile offriti e fai presente che non hai mai avuto occasione di vederle.

Potrebbe capitare di assistere a tecniche poco frequenti i passaggi generali sono sempre quelli, ad esempio:

  • informazione al paziente, 
  • lavaggio delle mani, tu devi farlo anche se non lo vedi fare, 
  • il materiale, posizionato su superficie piana, 
  • parlare con il medico, che se presente sarà lui ad eseguire la tecnica e chiedere i passaggi principali,
  • capire anche quali domande non fare davanti al paziente.

In generale, tieni presente che ogni reparto ha patologie specifiche più frequenti, chiedere è utile per potersi ripassare rapidamente a casa e capire su cosa stai lavorando.

Potrebbe non sembrare obbligatorio ma assisti i pazienti e arrivi a fine tirocinio e magari dopo aver visto decine di pazienti il tuo tutor ti chiede se hai capito cos'è un emicolectomia (se sei in chirugia) o una BPCO per la medicina... e non lo sai... e non lo hai mai chiesto?

Cosa pensi possa fare il tutor se non penalizzarti?

Le patologie e le tecniche usate sono sempre quelle, chiedi e poi a casa te le riguardi.

Ovviamente cura le domande e lo stile con cui le fai, non fare due o peggio tre volte la stessa domanda alla stessa persona...  vuol dire che non hai annotato la risposta e non hai ascoltato chi ti ha dedicato del tempo.

La domanda, semplice con un argomento, non un monologo per far vedere che sai, e attinente a quello che stai facendo... ad esempio sei davanti ad una toracentesi se chiedi e fai chiacchiere sulle stomie ci perdi, perdi un momento importante per chiedere i perché e fare approfondimenti su di una tecnica durante la sua esecuzione, un momento in cui anche se fosse mal formulata si capisce lo stesso.

Gli aspetti legati al lato umano sono più difficili da gestire e molte volte chi ha una buona capacità a relazionarsi è facilitato, ma bisogna tenere presente la gerarchia medica e quella infermieristica, forse non è fatta pesare, evidente, ma esiste eccome.

Quella medica dipende molto dall'organizzazione dell'azienda, direttore di dipartimento, primario, medico responsabile di un modulo, medico dirigente, medico a contratto, libero professionista, borsista, specializzando, tirocinante, sono da focalizzare.

La gerarchia infermieristica è più semplice, dovrebbero esserci tre livelli dirigente infermieristico, coordinatore e infermiere, ma poi si suddivide e tieni presente che il diurnista ha un ruolo diverso e più peso del turnista, le specializzazioni interne, case manager, tutor, così come l'anziano ha più peso del giovane, ma il peso all'interno del team di reparto è diverso anche sulla base dei saperi... il difficile è capire chi sa e chi è disponibile.

La gerarchia infermieristica cerca di capirla e usala con discrezione, non la puoi mettere per iscritto se te la trovano sei spacciato, crei attriti e delusioni che ti schiacciano.

L'aspetto relazionale è complesso e molto variabile e ci possono essere situazioni favorevoli all'apprendimento o situazioni con attriti interni incolmabili che si riversano sullo studente, in questo caso è necessario entrare in "modalità sopravvivenza".

Il dialogo tecnico e propositivo è sempre utile, non farsi trasportare dai luoghi comuni che tutto va male, i pessimisti cronici e i manipolatori ci sono e vanno ascoltati con educazione ma non bisogna dargli corda, nello status di studente devi concentrarti sull'apprendimento.

Chiedi anche al coordinatore o al tutor, cosa pensa che il reparto ti possa offrire e confrontati per capire se ciò che hai già visto è corretto o se puoi fare meglio.

Per fare questo trova un momento di tregua nelle attività di reparto o chiedigli di dedicati tempo nel momento più opportuno.

In breve... dopo questo scritto che è più una chiacchierata, che nasce da un post di foruminfermieri.it se non hai un book del reparto, inizia a farti uno schema e a prendere delle decisioni, pianificando e mettendo al centro sempre e comunque come obiettivo finale il tuo assistito.