Ovvero come trasformare un insuccesso in una risorsa utile, potrebbe sembrare uno slogan se non fosse che è un ripercorso ragionato degli ultimi concorsi che ho fatto prima di arrivare a quello decisivo.
So che ci sono tanti giovani neolaureati che aprono un libro di quiz e le sanno tutte, ma sono delle eccezioni e lo dimostrano i risultati delle prove di preselezione dove solo dal 10 al 20% supera la prima prova. Io sono come l'80% degli infermieri che non superano un concorso, o almeno lo sono stato fino a qualche anno fa.
Infatti sin dai primi insuccessi ho deciso di capire il perchè e mettermi sotto a studiare e non credo siano giusti comportamenti semplici del tipo:
-fare un concorso e pensare tanto gli altri sono tutti imbazzati o qualcosa di simile è come dire io sono bravo anche se non sono passato e non voglio cambiare nulla, autogiustificarsi non ci consente di cambiare e migliorare.
-limitarsi a comprare l'ultimo libro di quiz non è sufficiente.
E' obbligatorio e necessario partire dalla conoscenza di se stessi e della prova che abbiamo fatto per capire le prove che abbiamo davanti, poi se ce l'ho fatta io a 47 anni ce la potete fare anche voi.
In questo testo c'è materiale per lo studio, ma idee e suggerimenti per organizzarti e pianificare una buona strategia per superare il concorso.
Chi sono?
Franco infermiere non più tanto giovane
Nel 1988 mi sono diplomato e dopo pochi mesi sono stato assunto con contratto a tempo determinato poi trasformato in indeterminato con un concorso.
Nel 2005 le dimissioni dopo 17 anni di attività professionale veramente interessante, con la possibilità di fare studio ricerca e approfondimenti in un periodo di esplosione della cultura professionale, ma volevo la luna, ovvero fare l’imprenditore di me stesso e quindi ho aperto la partita iva e ho provato a fare il provider della formazione, per riproporre corsi di alta formazione.
Mi sono accreditato come provider, ma il 2006 e il 2007 sono stati due anni di incertezza per il sistema ECM.
Quindi ho chiuso l’attività imprenditoriale e ho mantenuto la libera professione infermieristica che svolgevo regolarmente guadagnando bene.
Nel 2009 si iniziava a parlare di tagli di posti letto e quindi di conseguenza con un ragionamento suggerito dai colleghi di www.foruminfermieri.it, pensando che ci sarebbe stato un mercato del lavoro sbilanciato verso un'offerta di infermieri, decisi di provare il concorso a Bologna, in fondo avevo lavorato fino a poco prima, cosa ci vorrà mai... rsultato non ammesso.
Andai senza alcuna preparazione e con molta presunzione, risultato una sonora batosta.
Quì la prima pausa di riflessione strategica per pianificare un percorso adeguato, nel 2010 accettai la proposta di assunzione da parte di Villa Laura, ospedale privato accreditato di Bologna, e nel 2011 chiusi definitivamente la partita iva.
Quindi iniziai a studiare per i concorsi deciso a vincerne uno anche fuori regione.
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Il primo concorso: Milano 2011
Per affrontare la prima prova mi ero esercitato sul classico libro di quiz e il giorno del concorso penso di aver avuto una classica giornata:
-sveglia alle 5,00;
-partenza da Bologna alle 6,00 insieme ad una collega (Latifa, 8° classificata a Bologna 2016);
-8,30 eravamo già in fila per entrare al pala forum Assago di Milano.
-9,30 eravamo già a sedere in attesa che iniziassero a distribuire le prove dei quiz.
-12,30 hanno iniziato la distribuzione e verso le 13,30 eravamo già in macchina pronti per affrontare il viaggio di ritorno verso casa.
Dopo pochi giorni è arrivato l'esito della prova: NEGATIVO
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Riguardando il testo del concorso
Ho riletto alcune domande palesemente semplici che però avevo sbagliato, perchè?
Potevo dare la colpa a tutto l'universo e al fato oppure riflettere su come era andata la giornata.
Quella prova però poteva essere un esercizio inutile però invece ha avuto un impatto importante su tutta la strategia che ho adottato negli anni a seguire, diventando un'occasione per ricordare ed imparare qualcosa.
Mi sono materialmente scritto in un foglio i pro e i contro di quella giornata.
I contro sono stati:
-
il viaggio lungo;
-
L'attesa snervante;
-
la fame all'ora di pranzo;
-
la sete;
-
il tempo della prova è volato senza che me ne accorgessi;
I pro sono stati:
1) NESSUNO
Imparare dai propri errori:
L'esperienza di Milano è stata utile per capire che allo studio dei quiz si aggiunge anche la preparazione logistica della giornata del concorso.
Esperienza successiva Vicenza, la prova del nove, perchè Vicenza dista a 2 ore di macchina da Bologna.
Sapendo già che la prima prova avrebbe comportato delle ore di attesa, a mio rischio e pericolo ho deciso di partire con più calma.
Arrivando alle 10.30 i colleghi stavano ancora entrando e dopo poco ero dentro con un attesa modesta.
Mi ero attrezzato anche con zainetto ben fornito di acqua e snack nel caso che a pranzo avessi avuto fame.
Questa volta non avrei fatto la fine della pubblicità della merendina... “non ci vedo più dalla fame..”
La prima prova, non ricordo se era stata una preselezione o già lo scritto era stata superata, le prove successive avrebbero richiesto una maggiore rigidità negli orari e quindi non avrebbe avuto senso guidare per più di due ore per poi sostenere una prova, salvo che non ci fosse stata la possibilità di riposare in loco dal giorno prima ma il costo sarebbe stato proibitivo.
La regola di essere tranquillo e aver eliminato tutti i fattori di stress, fame, sete, stanchezza, ha sempre funzionato, ma come ogni cosa che funziona dopo un poco te la scordi, così nel concorso di Modena, vicino casa non ci ho riflettuto.
Il concorso di Modena 2015, vicino a Bologna, partito presto 8.30 arrivato puntuale, oltre 6000 i presenti, pensando di prendere qualcosa in un Bar vicino, sono stato scottato dato che un Bar vicino non c'era.
Risultato la prova verso mezzogiorno, fame, sete, stanchezza, mentre altri colleghi e colleghe erano tranquilli a mangiarsi la loro merendina.
Alla fine ho fatto un 21/30 ma la commissione aveva deciso di accettare dal 23 in su, cosa che se avessi fatto ricorso mi avrebbero ammesso, cosa che è capitata per una sola collega che ha seguito la procedura.
Ricordando la regola di essere senza stress e riposati, Bari 2016, in treno da Bologna, ho preso la cuccetta, dormito tutta notte, la mattina arrivo riposato per affrontare la prova di preselezione con una forte componente di cultura generale, preparata il giusto, e come risultato ammesso con la miglior prova fra tutte quelle sostenute fino a quel momento.
Concludo:
Se chiudiamo ogni concorso pensando che elementi che non possiamo controllare che ci sono stati contro, quel concorso non ci offrirà informazioni per migliorarci.
Vero che vediamo cose che non ci piacciono e che fanno di ogni concorso un concorso imperfetto, ma perchè non focalizzarsi su quei fattori che possiamo migliorare per farci rendere la nostra prova ineccepibile, alcuni ho cercato di riportarli sopra ma ogni uno di noi potrebbe aver bisogno di stragie personali che solo dopo un analisi personale dell'esperienza concorso può emergere.
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