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Sistema di sicurezza dei prelievi, in pratica

Dettagli
Scritto da Franco Ognibene
Categoria: Assistenza infermieristica, tecnologie
Pubblicato: 16 Settembre 2012
  • Prelievo venoso

Il prelievo venoso può essere fra le tante una delle cause di puntura accidentale, l'ago utilizzato su di un paziente positivo potremme diventare una fonte di malattie pericolose se non si utilizzano i sistemi di prevenzione delle punture accidentali.

La possibilità di contaminazione con strumenti taglienti e pungenti ha portato anche l'Europa a produrre la direttiva 2010/32/UE l’accordo quadro, concluso da HOSPEEM e FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario...

Dall'Europa una normativa chiara LINK che vi invito a leggere.

Ma volevo proporti alcune considerazioni sul perchè della pericolosità di un ago usato.

 

 

 

La puntura è un motivo di contaminazione biologica diretto ed immediato, l'ago cavo una volta utilizzato è sporco di sangue e se penetra la cute crea un contatto diretto fra il sangue potenzialmente infetto presente all'interno della cavità ed il nostro.

L'altra situazione è il trasferimento per contatto, l'ago utilizzato, sporca una superficie e noi veniamo mettiamo a contatto accidentalmente la nostra epidermide che se se è lesa consente il contatto diretto.

Ma riflettiamo sulla situazione che dovrebbe essere una rarità, in cui l'ago del prelievo non abbia una protezione.

Andiamo dal paziente lo si informa (ci siamo gia lavati le mani) mettiamo il laccio, disinfettiamo, foriamo, raccordiamo le provette alla camicia e il sistema vacutainer consente il riempimento delle provette, tutto bene.

Ma adesso togliamo l'ago, abbiamo in mano un ago contaminato e un dito sul cotone, il paziente collabora, tampona preme sul cotone e si butta l'ago subito nel contenitore taglienti.

Un altro caso, il paziente non collabora, abbiamo l'ago contaminato in mano, un dito sul cotone, e per liberarci dobbiamo mettere il cerotto, (che abbiamo pronto), quindi si appoggia l'ago nell'arcella, il contenitore per taglienti era rimasto sul carrello.

Quindi ho tamponato il foro e messo il cerotto, riprendo l'arcella che è contaminata con il sangue, riprendo in mano l'ago, controllo se le provette non si sono sporcate e sostituisco l'arcella reniforme che va decontaminata.

Quanti passaggi e se l'ago non ha una protezione sono tutti rischiosi, soprattutto se non si utilizzano i guanti in lattice o guanti elasticizzati aderenti che in caso di puntura accidentale riescono a trattenere qualche cosa in più.

Il butterfly ha una protezione ne ho viste di due tipi uno a scorrimento e uno a molla, l'ago è protetto, se lo appoggio sul mio vassoio o arcella, non la sporca e non si corre il rischi di pungersi, (comunque è necessario avere i guanti e non giocarci quando è sporco).

I sistemi di protezione vanno a loro volta usati con attenzione, i sistemi a scorrimento sono guaine di plastica rigida che vanno fatte scorrere con attenzione per evitare che l'ago si metta di traverso, i sistemi a molla sono rapidi ed efficaci.

Un possibile problemaa lo possiamo avere con i sistemi a molla, quando l'ago è molto sporco, e la molla causa schizzi e quindi è a rigor di logica obbligatorio avere i guanti e quando si preme non va puntato verso un altra persona.

Un altro problema è la rimozione volontaria, alcuni sono semplici cappucci che si possono rimuovere facilmente e questo mostra una non comprensione dei rischi che si corrono od un errato percorso formativo.

Lavorare senza dispositivo di sicurezza negli aghi è come salire su un auto sapendo che non ha i freni e vantarsi di essersi fermati senza essersi fatti male mi sembra da sciocchi.

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