Infezioni e accessi vascolari, quali i punti da proteggere?
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- Scritto da Franco Ognibene
- Categoria: Assistenza infermieristica, tecnologie
I batteri creano dei biofilm sulle superfici dei presidi utilizzati, degli strati di batteri coperti e uniti da proteine formano colonie a volte stratiformi a volte emisferiche e per il fatto che una superfice è sintetica avranno una superfice dove antibiotici e altri antibatterici non riescono ad arrivare.
I batteri entrano nel circolo venoso per via endoluminare o extraluminare due vie di ingresso molto diverse.
La via di accesso dei microrganismi se è di tipo extraluminare avviene dalla parte esterna del dispositivo vascolare che si utilizza, ci sono due momenti principali la fase di impianto e la gestione.
Nella fase di impianto che sia un CVC o un agocannula è necessario avere le massime precauzioni barriera o almeno in caso di un agocannula la massima manualità per rispettare l'asepsi e la tecnica tocco non tocco.
Nelle fasi di gestione del CVC o un agocannula la contaminazione extraluminare dipende da fattori molto diversi fra loro:
posizione del presidio venoso, se è in un punto mobile questi scorrerà e il punto di ingresso non sigillerà bene,
la medicazione, le tecnologie avanzate solo di aiuto ma non sempre applicabili, a volte non disponibili, a volte il paziente ne è allergico o sensibile,
la manualità è sempre importante nel realizzare la medicazione,
l'epidermide se è colonizzata vicino al punto di ingresso.
La via di ingresso dei microrganismi di tipo endoluminare implica che i microrganismi entrano dall'interno del presidio che stiamo utilizzando, i microrganismi entrano in diversi modi:
La soluzione infusa, potrebbe essere contaminata, è necessario che siamo rispettate le condizioni di conservazione, ad esempio per le NPT o la scadenza o è necessario osservare che il contenitore sia integro.
La preparazione della soluzione infusa, richiede la massima asepsi e la sua contaminazione accidentale è un evento possibile ed è dipendente dalla manualità dell'operatore.
L'aggiunta di farmaci, richiede le stesse racomandazioni sopra di massima asepsi.
Il deflussore utilizzato,il filtro che consente all'aria di salire se modificato o alterato perde la sua funzione e questo comporta che l'aria non è più filtrata e può essere un ingresso.
I punti di infusione di soluzioni e farmaci, richiedono una disinfezione accurata, una manipolazione attenta e al termine una protezione del punto di ingresso.
I tappini a pressione, la superfice esterna se non è protetta è un punto di ingresso, studi noti dal 2000 segnalavano una contaminazione della superfice esterna fra il 33% e il 40% dei needleless connector (LINK), uno studio del 2011 riporta che un accurata disinfezione abbassa al 6% le linee contaminate e si riduce all'1% se provvisti tappino di protezione (LINK).
Le precauzioni sopra sono una chiacchierata che deve rendere l'idea della complessità del quotidiano di un infermiere attento e sulla necessità di uno studio individuale continuo per comprendere come applicarsi al meglio per trasportare i concetti studiati alla pratica clinica.
Lo studio per un aggiornamento continuo è indispensabile perchè le nozioni i passaggi manuali il perché si agisce in un modo e non in un altro sono elementi che devono essere mantenuti. In uno degli studi precedenti gli operatori si addestravano ogni 3 mesi.
Concludo ricordando che le precauzioni devono essere aumentate se il paziente è più suscettibile, pazienti oncologici neutropenici o trapiantati, pazienti debilitati per interventi importanti, o modificate a seconda del presidio che comunque ha necessariamente delle attenzioni diverse se un CVC a lungo termine, a breve termine o un agocannula.
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