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Ricerca infermieristica

Ricerca, quanti gli studi sprecati che non vedono la pubblicazione?

Dettagli
Scritto da Franco Ognibene
Categoria: Infermieri: ricerca clinica, EBP/EBN le metodologie e news
Pubblicato: 02 Aprile 2017

Fare ricerca richiede una fase di progettazione, una fase autorizzativa che può richiedere ulteriori revisioni e poi la rilevazioni dei dati, l'elaborazione e la realizzazione di report presentazioni ai congressi ed alla fine la pubblicazione.

Tempo, risorse, un percorso lungo che potrebbe non andare a buon fine se i risultati non sono come ce li si aspettava, quindi non si pubblica, e le risorse spese, uno spreco?

Una pubblicazione è poi sottoposta a valutazione da parte dei referee ed alla fine avrà più possibilità di essere pubblicata a seconda delle esigenze di pubblico, oggi i lettori di riviste scientifiche cercano lo studio randomizzato che sia più o meno conclusivo e la rivista più rinomata lo pubblicherà di sicuro.

Cosa succede agli studi che non arrivano alla pubblicazione, tutti quegli studi che dopo aver rilevato i dati si fermano alle prime analisi, o che per qualche motivo si fermano, risorse sprecate?

Risponde a questa domanda Francesco Perrone in un intervista "È più importante cercare che trovare" pubblicata sul pensiero scientifico editore.

 

 

 


Secondo alcune voci particolarmente severe, se uno studio non porta risultati l’investimento è stato sprecato. Davvero giungere a risultati negativi equivale sempre a uno spreco di risorse?

Non sono di questa idea. Portare a termine uno studio con risultati negativi non rappresenta nella maniera più assoluta uno spreco di risorse. I risultati negativi hanno peso e rilevanza tanto quanto quelli positivi, anche se chiaramente sono meno appetibili sul piano mediatico. Un buon ricercatore, che generi ipotesi basate su premesse scientificamente solide e le verifichi con un disegno sperimentale onesto, è destinato a produrre risultati negativi nella maggior parte dei suoi studi; che avranno, però, molte volte il pregio di generare nuove ipotesi di ricerca. Il problema dello spreco delle risorse si pone, semmai, quando uno studio non porta ad alcun risultato, né positivo né negativo. In questo caso bisogna avere la capacità di analizzare le cause del fallimento e cercare di trasformare una esperienza negativa in una occasione di crescita.


 L'intervista integrale è disponibile al LINK, in ambito medico c'è un grande impegno nella ricerca, che anche se ha lo scopo di identificare e favorire la diffusione di una medicina basata sulle prove di efficacia gli studi pubblicati sono continuamente sottoposti ad un analisi critica, ma mancano molti dati, tutti quelli degli studi non pubblicati che possono essere risorsa per produrre ulteriori studi e a sua volta non sprecare altro tempo e risorse.

 

 

 

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