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Le unita di terapia intensiva più Friendlier con le apps

Dettagli
Scritto da Franco Ognibene
Categoria: In ospedale
Pubblicato: 17 Marzo 2015
  • app
  • Ospedali

La notizia è del The Wall Street Journal riferisce un esperienza di umanizzazione delle cure in terapia intensiva.

Gli ospedali stanno ridisegnando le unità di terapia intensiva per renderle più sicure e meno disumanizzanti, cercano di favorire il coinvolgimento delle famiglie nelle decisioni.

I team di infermieri delle ICU stanno testando nuovi approcci per sollecitare input dai pazienti e dalle loro famiglie, per avvicinarli alle loro preferenze e agli obiettivi di cura. La prova consisteva nell'utilizzare le apps per collegare i medici alle famiglie ed ha dimostrato una partecipazione in grado di migliorare la sicurezza e gli esiti.

Gli ospedali stanno mettendo il mancato trattamento dei pazienti con rispetto e dignità al pari di altre complicanze mediche prevenibili.

"Stiamo ampliando la definizione di danno per includere la cura irrispettosa, che è altrettanto importante quanto un'infezione in terapia intensiva", dice Peter Pronovost, un medico di area critica e direttore dell'Istituto Armstrong per la sicurezza dei pazienti e la qualità della Johns Hopkins Medicine a Baltimora, uno dei quattro centri cui gli esperti di sicurezza dei pazienti superiore stanno lavorando su progetti di riprogettazione ICU finanziati dalla no-profit Gordon e Betty Moore Foundation.

Più di cinque milioni di americani ogni anno vengono trattati in terapia intensiva, dove si trovano ad affrontare i maggiori rischi di complicazioni come infezioni, coaguli nel sangue, e la polmonite. I pazienti collegati alle macchine, soffrono anche di una perdita di privacy, autonomia e controllo. Nonostante più politiche di visita con orari più liberi degli ultimi anni le unità di terapia intensiva hanno tardato a coinvolgere i pazienti e le loro famiglie nelle decisioni, in parte a causa delle preoccupazioni che potrebbero interferire su come infermieri e medici trattano patologie gravi.

Alla Johns Hopkins, il Progetto Emerge sta raccogliendo i dati dai sistemi di registrazione e monitoraggio, e la sua integrazione in un sistema elettronico per la terapia intensiva chirurgica. Tracciando i compiti che devono essere fatti, ricorda ai membri del personale quando eseguire misure di prevenzione delle complicanze. Li avverte per situazioni in cui i loro pazienti possono essere a rischio, come ad esempio eccesso di sedazione, che può portare a grave confusione e allucinazioni e danneggiare le funzioni mentali a lungo termine...

Utilizzare le apps negli ospedali ad alta tecnologia per consentire ai familiari di comprendere i progressi nella cura del proprio caro è un idea semplice ma geniale perchè porta dati complessi su oggetti di uso comune, le app, a cui i familiari oggi sono abituati e quindi più propensi a comprendere situazioni complesse.

L'articolo integrale del wall Street journal "Intensive Care Gets Friendlier with Apps, Devices"

Franco Ognibene

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