La tiroide è una ghiandola che produce ormoni responsabili della crescita e del metabolismo, la ghiandola tiroidea è legata all'ipotalamo e all'ipofisi con le quali ha delicati meccanismi di feedback, la tiroide assorbe lo iodio plasmatico che con l'alimentazione è entrato in circolo.
Come ogni organo può dare luogo a tumori.
La ghiandola è legata al metabolismo dello iodio, questo fa si che l'isotopo radioattivo possa essere utilizzato come terapia.
Il tumore della tiroide viene diagnosticato e se possibile operato, ma a seconda della tipologia e dello stadio di crescita può dare localizzazioni in altre sedi, lo iodio 131 è un'arma molto potente per diversi motivi:
diagnostici, la rilevazione di eventuali residui post operatori della ghiandola o di metastasi viene effettuata con la scintigrafia che usa lo iodio 131 come tracciante.
terapeutici, le cellule neoplastiche assimilano iodio, la terapia metabolica usa lo iodio 131 a dosaggi più alti per distruggere in modo mirato le cellule neoplastiche del tumore della tiroide.
La diagnosi di tumore della tiroide è confermata dall'esame istologico del pezzo operatorio, e quindi il passaggio successivo è il radioterapista per valutare un'eventuale radioterapia metabolica.
La rilevazione accurata di eventuali residui di neoplasia sulla sede dell'intervento o di metastasi viene effettuata con la scintigrafia a iodio 131, necessaria per decidere il dosaggio della terapia con iodio 131.
I tumori della tiroide mantengono, come nella tiroide normale, la necessità di utilizzare lo iodio e la conoscenza di questo consumo specifico delle cellule della tiroide le rende ben identificabili e attaccabili.
Il fabbisogno delle cellule neoplastiche viene accentuato con una dieta specifica che sia carente di iodio.
Lo iodio 131 è un isotopo radioattivo che ha un tempo di dimezzamento rapido, viene utilizzato come terapia di un tumore che può dare metastasi, è un elemento chimico pericoloso per i neonati e i bambini in crescita.
Come fa lo iodio 131 a curare il paziente?
Il dosaggio somministrato è accuratamente calcolato da uno specialista chiamato "fisico sanitario" che misura esattamente la quantità di iodio 131 per avere un effetto radioterapico e distruggere le cellule della tiroide perchè lo assorbono e lo accumulano.
Lo iodio 131 ha un tempo di dimezzamento rapido e viene eliminato dall'organismo rapidamente, l'eliminazione avviene rapidamente con le urine e tutti i secreti, saliva e sudore.
La quantità di iodio 131 è variabile, se il dosaggio è alto può essere necessario un isolamento oppure l'isolamento può essere precauzionale se il paziente ha bambini o donne gravide al domicilio. L'ambiente è protetto e schermato con camere di decantazione specifiche per i liquidi biologici.
Il tempo di dimezzamento dello iodio 131 è rapido e il dosaggio deciso dal fisico sanitario ha un obiettivo essere terapeutico, ma l'uso regolare in ambiente di lavoro richiede protezioni per gli operatori sanitari che devono avere un ambiente privo di radiazioni, anche se minime.
Come si realizza l'assunzione della terapia?
Il giorno dell'assunzione della terapia il paziente sarà accompagnato in una camera dedicata, dove ci sarà un ambiente che a seconda può avere dei teli sul pavimento per il percorso dello iodio 131, dal punto dove il fisico fa le ultime rilevazioni sullo iodio al paziente.
Il paziente potrà assumere la terapia contenuta in una capsula posta in un arcella reniforme.
Tutto il materiale viene eliminato e posto in quarantena, sarà poi smaltito quando le radiazioni saranno ai livelli consentiti.
L'assistenza al paziente:
Il paziente che fa la radioterapia è in buone condizioni di salute, l'intervento alla tiroide non ne modifica le capacità, dal lato pratico l'assistenza verso il paziente è quasi nulla. Dal momento che la capsula contenente lo iodio 131 esce dai contenitori schermati viene messo in atto un rigoroso protocollo per il contenimento dei rischi da radiazioni che pur essendo minimi per il paziente, sono necessari per la tutela degli operatori sanitari che ci lavoreranno per anni e devono essere tutelati.
Per ulteriori informazioni vedi gli opuscoli presenti online: