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Cateterismo vescicale, 4 novità

Dettagli
Scritto da Franco Ognibene
Categoria: Salute
Pubblicato: 06 Maggio 2017
  • Cateterismo Vescicale

Fra le tecniche infermieristiche quella considerata più scontata e con meno novità è il cateterismo vescicale, anzi, forse sono io che l'ho sempre vista come immutata, ma tempo fa ho incontrato il rappresentante della Teleflex e ho visto 4 novità che mi hanno colpito.

Il catetere siliconato con scanalature longitudinali, il catetere siliconato collegato alla sacca urina da una termosaldatura, una soluzione per gonfiare i cateteri siliconati e una sacca urina da cintura.

 

 

 

Queste le 4 novità.

1.Il catetere siliconato con scanalature

Le scanalature esterne hanno due funzioni, la prima è di lasciare che sulla superficie dell'epitelio dell'uretra resti con un certo grado di umidità per avere un tessuto sano e vitale, inoltre soprattutto nell'uomo nei punti dove l'uretra curva i punti di contatto hanno una minor probabilità di ulcerazione.

Questo catetere da lontano sembra uguale agli altri, poi al tatto e da vicino si vede che non ha una superficie liscia ed è morbido.

Ma non basta ho fatto la foto perchè se lo dico non ci crede nessuno, la dimensione del catetere è per definizione basata sul calibro esterno.

Tre cateteri dello stesso diametro esterno a confronto.

Nella figura tre cateteri in sezione, un lattice, un lattice siliconato internamente ed esternamente e un silicone puro con scanalature.

In evidenza alcuni dettagli,

il foro piccolo è quello del riempimento del palloncino,

 

la linetta nera è il diametro esterno, uguale,

il foro grande è quello del deflusso dell'urina, la linetta arancione è del diametro degli altri due cateteri,

la linetta blu evidenzia la superficie scanalata.

I cateteri vescicali hanno caratteristiche diverse, il prodotto buono in assoluto non esiste, esiste quello adatto al problema clinico.

 

 

 

 

2.Il sistema preconnesso termosaldato

Come da immagine abbiamo essenzialmente una sacca fornita con catetere già connesso, quello che nell'immagine non si nota tantissimo, è il sigillo termosaldato (che al bisogno viene rimosso) ma che può restare a garanzia che il cateterismo a circuito chiuso è stato mantenuto per tutto il tempo di permanenza del catetere.

Poi dal lato pratico, c'è un problema logistico di ingombro del materiale e quindi bisogna avere più spazio, come anche se a senso visto che molti pazienti in realtà sono già colonizzati da anni.

 

3.La soluzione di riempimento del palloncino, glicerina al 10%

Il silicone è un ottimo materiale per il cateterismo vescicale a lungo termine o a permanenza, ma si sono accorti che il materiale ha una certa porosità all'acqua e questo ne causa una riduzione del volume ed un rischio di sfilamento.

La soluzione scelta di usare una siringa preriempita al 10% di glicerina che si distribuisce sulla superfice interna impermeabilizzandola ed impedendone la riduzione di volume.

Questo aspetto mi suggeriva Ernesto da Piacenza è noto, il palloncino che si gonfia diventa semipermeabile e quando abbiamo un paziente con urine molto concentrate può capitare.

 

4.La sacca urina per cintura addominale

Il volume di raccolta è di un litro ed essendo larga non dovrebbe creare un volume eccessivamente visibile.

L'unica osservazione, ma la sacca non va sotto la gamba?

Verissimo, ma non in questo caso perchè la sacca ha una valvola antireflusso e poi la posizione eretta fa si che i visceri facciano pressione sulla vescica e la mantengano vuota.

Quattro novità, almeno per me, che non frequento congressi di urologia ma che ho avuto modo di vedere a Zelarino grazie al sig.Mauro Bassani (mauro.bassani@teleflex.com)di Teleflex che ha sponsorizzato il congresso di Zelarino.

 

 

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