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Studiare per il concorso, luoghi comuni e voci inutili

Dettagli
Scritto da Franco Ognibene
Categoria: Diventare infermieri
Pubblicato: 12 Febbraio 2017
  • Prepararsi per un concorso

I concorsi generano emozioni contrastanti, speranza e disperazione sono le più forti e questo comporta che ci siano situazioni in cui l'emozione e l'azione istintiva prevalga.
Riflettere ed agire sotto l'influenza di un impulso emozionale forte porta ad esprimere tanti luoghi comuni e voci inutili, vediamo se ne identifico alcune.

L'importanza della preparazione del concorso è indiscussa, lo si capisce osservando i dati dei concorsi dove in genere solo dal 15 al 20% degli iscritti riescono ad essere inseriti in graduatoria.

La preparazione per pochi colleghi è breve, ma per tanti è lunga e fluttuante, ci saranno momenti di studio più intenso e momenti di sconforto, momenti in cui si è più ricettivi o sensibili e ci si fa influenzare da voci e luoghi comuni che sono inutili per raggiungere una preparazione efficace.

Solo i soliti vincono il concorso.

Un classico, che si usa tanto per dire qualcosa o per giustificare la propria impreparazione, spesso è demoralizzante.

Facciamo ricorso, conosco un avvocato.

Una cosa che mi è stata spiegata, in più situazioni, è che nei concorsi la domanda è individuale, e si chiede di valutare la propria posizione, questo comporta che quando qualcuno cerca colleghi per un ricorso, il primo vincitore sarebbe l'avvocato che avrebbe centinaia di clienti in una volta sola.

Le voci che distraggono sono tante e vanno identificate se utili o no, ogni uno di noi sceglie cosa ascoltare.

Lo studio è sempre stato presente nella vita da studenti, ma cosa succede quando si lavora, lo studio riesce ad essere ancora costante?

Il corso di laurea è finito e il primo pensiero è liberarsi dallo stress dello studio, poi si fanno i primi incarichi a tempo pieno che sia in un ospedale pubblico o privato non importa, ci si concentra sul lavoro e ci si accorge che di quanto studiato se ne mette in pratica solo una parte.

Lavorando ci si rende conto che molte informazioni sono presenti ogni giorno, questo potrebbe far pensare che lo studio dei quiz sia quasi una formalità.

L'errore più frequente è confondere questa formalità con qualcosa di facile, ma la struttura dei quiz e la giornata del concorso sono completamente diversi dal lavoro quotidiano dell'infermiere.

Il concorso ideale dovrebbe essere coerente con la realtà ma non è così, il concorso ha lo scopo di selezionare e usa i quiz anche con argomenti che di solito sul lavoro non sono affrontati.

Se è andato bene un concorso andranno bene tutti

Un concorso può andare bene o male, ogni concorso è però un'esperienza a se stante, non sono tutti uguali.

Fatti gli scritti, l'orale è un proforma

No di certo, anche all'orale c'è una selezione e si può risultare non idonei.

Quando un concorso non va bene c'è una sola domanda da porsi, dove ho sbagliato? 

Il primo sbaglio è ignorare che c'è stato un errore ed accettarlo è un passaggio difficilissimo.

Nella cultura scolastica o sociale che ci è stata proposta se sbagli e se fai errori sei insufficiente, non vali, è considerato umiliante e dopo decenni di questo pensiero ci si può rifiutare di analizzare cosa è andato storto per capire come formarsi o addestrarsi al meglio.

Quindi per prima cosa, se il concorso non è andato bene pensiamo ad addestrarci e ad eliminare quegli elementi di distrazione banale, quante volte sentiamo i colleghi che ci dicono di non essere passati per una domanda che sapevano, tante, troppe.

Quindi come ho spiegato nei due punti precedenti, addestrarsi, acquisire capacità nuove, per arrivare al  giorno del concorso in cui dovremmo avere concentrazione per la lettura delle domande e per tutto il tempo a nostra disposizione.

Gli articoli precedenti sono:

Studiare per il concorso, primo obiettivo, parte seconda

Studiare per il concorso, primo obiettivo

Preparare lo studio di un concorso, premesse

Questa è un'altra premessa ai suggerimenti per lo studio reale che affronterò nei prossimi articoli, per adesso vorrei sottolineare che dedicare energie a capire dove era sbagliato il concorso o dove altri potevano fare meglio è solo uno sfogo momentaneo che non ci darà nessuna risposta utile.

Concentrarsi su se stessi con l'obiettivo di migliorarsi, è difficile, richiede di ammettere di avere qualcosa da migliorare, non è facile.

 

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